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Intervista a Maria Teresa Spagnoli - Dolci Aveja

Dolci Aveja, da un piccolo paesino vicino  L'Aquila, ai palati dei bongustai di tutto il mondo.

Leader nella produzione artigianale di dolci, torroni e liquori tipici d’Abruzzo, l'azienda Dolci Aveja vanta un’esperienza quarantennale  e, pur non essendo l’unica nel settore, ha riscosso negli anni un particolare successo.
Il consenso che riceve è sicuramente dovuto ad una costante serietà nella produzione decisamente artigianale, alla scelta delle materie prime impiegate – in prevalenza mandorle e nocciole nazionali di prima qualità – alla fedeltà ad antiche ricette abruzzesi e, soprattutto, all’assenza di coloranti e conservanti in tutti i suoi prodotti, solo olio di qualità e burro fresco.
Le confezioni semplicissime, esaltano il contenuto, l’artigianalità e la sobrietà dei prodotti.

Negli anni Settanta, Anaide faceva dolci per passione, e per i suoi figli.
La passione, e il fatto che quei dolci fossero buonissimi, la spinsero poi a portare le sue delizie in città, ben allineate dentro un cestino, per venderle nei negozi di qualche accorto commerciante intenditore.

Nacquero così i DOLCI AVEJA: dalla passione di una mamma.
Proprio per questo erano così buoni.
Oggi è una piccola azienda di pasticceria artigianale.
Le ricette di Anaide sono diventate il faro della produzione aziendale, condotta dal figlio Mariano Calvisi e dalla consorte Maria Teresa Spagnoli, che sono oggi gli orgogliosi eredi di una tradizione di grande qualità, nel rispetto della genuinità e dell’accurata scelta delle materie prime.

L'azienda sorge a L’Aquila, nella frazione di Cavalletto d’Ocre, ad un chilometro da Onna, uno dei paesi più colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.

Grazie ad una passione e ad una dedizione instancabili, la produzione non si è interrotta, e fedele ai suoi principi ferrei, l’azienda è riuscita a voltare pagina e guardare avanti.

Bohx l'ha scelta perché siamo fieri di avere tra i nostri patner persone come loro, che mettono al primo posto la cura, la genuinità, la forza.

Abbiamo incontrato Maria Teresa e il suo entusiasmo ci ha contagiati.

 

Cosa vuol dire fare azienda in una realtà come quella post terremoto che si respira in Abruzzo?
"Non vorrei sembrare una che si piange addosso, perché non lo sono mai stata in 62 anni, ma certamente è molto molto faticoso  respirare questa aria  del dopo sisma.
Ad un occhio superficiale l'inizio di una ricostruzione di palazzi, case, strade, può apparire una ripresa, un capitolo chiuso , ma di fatto non è così.
Sono ben altre le difficoltà che incontra un territorio di 70 km quadrati di diametro terremotato, con ben 59 comuni disastrati e molti di più in totale di  paesi e frazioni, per un totale di 60/70 mila persone totalmente disagiate e sradicate.
E molti di questi borghi  sono fermi al 6 aprile 2009, con i panni ancora appesi a quelle finestre irraggiungibili.
Certo la ricostruzione partita da speranze, aspettative, soprattutto a chi ha l'età giusta per poterle ricordare e rivivere, ma i disagi di un tessuto sociale  smembrato, delocalizzato, demotivato, in parte trasferito in città vicine, nonchè un tessuto economico logorato e depresso per le cause di cui sopra, rende tutto difficile, per non parlare poi dei disagi legati alla mobilità: tra camion ruspe, gru, polveri sottili, abbattimenti, e tutto quanto è legato alla ricostruzione.
.....

 

Tenete duro, proponendo dolcezze. È davvero un bel modo di essere azienda.

“Sicuramente non sono la sola che la mattina del 6 aprile ha detto: “Ce la faremo, ce la mettiamo tutta, non lasceremo la nostra città, salverò tutti i posti di lavoro!”.

Dopo 9 anni stiamo ancora lottando per questo, proprio con i nostri prodotti, che per gli aquilani sono "la storia, il vissuto, la quotidianità, la casa" quindi, a maggior ragione, sentiamo che la nostra ripartenza, il nostro futuro è legato a doppio filo con la nostra città e la nostra gente.


La cura dei dettagli, la scelta delle materie prime, il rispetto dell'ambiente sono i punti di forza della vostra azienda?

Nascendo come tu hai raccontato da una storia familiare, Dolci Aveja è rimasta l'azienda dell'Artigiano, con noi due titolari dopo 41 anni sempre presenti in laboratorio al fianco dei nostri collaboratori. Mio marito Mariano, figlio di Anaide, ideatrice della nostra attività, cura personalmente e quasi con maniacalità tutti gli acquisti, tutti i fornitori, tutti gli impasti giornalieri, insomma tutte le produzioni dalla A alla Z. Questo prima di tutto fa la differenza, insieme all’etica, ai principi e soprattutto alla passione che ci accompagnano fin dagli inizi. Abbiamo cercato di trasferire tutto questo non solo nel lavoro di ogni giorno, ma anche ai nostri collaboratori, consci di avere tra le mani un lavoro antico e necessario a non far morire tradizione e ricchezze.


Avete scelto di far parte di un progetto nuovo e fuori dagli schemi. Perché?
...Prima di tutto perché non ci siamo mai arroccati nella presunzione di saper fare tutto, o il meglio,  ma abbiamo sempre ascoltato chi ci ha proposto idee, progetti, novità, insomma siamo stati sempre aperti alle sfide che la vita e il lavoro ci offre e ci propone ogni giorno: dalla conoscenza del mondo del web, con tutto ciò che ne consegue, alla vendita on-line, alla promozione sui social, presenza costante e apertura ad un mondo nuovo e che cambia, nel quale anche io ultra sessantenne non ho voluto farmi trovare impreparata!!! Scrivo i post su Facebook,  sul nostro Blog, insomma mi rendo utile alle esigenze del nuovo, senza averne timore.
Per le stesse motivazioni il vostro progetto mi è sembrato oltre che innovativo, anche una "preziosità", un progetto stimolante non solo per voi che lo avete ideato, ma anche per noi fornitori che veniamo coinvolti totalmente a cercare di offrire il meglio, e infine per i clienti finali che saranno i destinatari del progetto e i beneficiari di questa "preziosità", che spazia dalla cultura prima di tutto alle piccole e grandi eccellenze della nostra "preziosa" terra ITALIA.

 

Sito web

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