Intervista alla fondatrice di Vanessa Van
Vanessa, raccontaci qualcosa di te.
Classe 1989, laureata in Scienze della moda e del costume presso La Sapienza di Roma e alle spalle un corso di taglio, cucito e modellistica.
Da bambina disegnavo vestiti, ora, oltre a disegnarli, li cucio anche. Ma non realizzo solo abiti, mi dedico inoltre ad accessori maschili e femminili, ai tessili d’arredo e al restyling.
Ho iniziato ad utilizzare la macchina da cucire a 21 anni, nel 2014 ho dato vita a Vanessa Van, il mio piccolo brand handmade che sogno di far diventare un vero e proprio marchio.
Quando ti sei avvicinata all’handmade?
Nel 2012 sono entrata a far parte di un’associazione culturale del mio paese e tra le varie attività abbiamo iniziato anche ad organizzare mercatini dedicati all’artigianato, è in questo periodo che ho conosciuto il mondo dell’handmade. Io già frequentavo l’università e la scuola di taglio e cucito, ma ancora non avevo ben chiaro cosa avrei fatto una volta presa la laurea e finita la scuola.
Cercare artigiani, frequentare persone creative, vedere i loro lavori e conoscere le loro storie è stato un laboratorio di vita. E’in questo periodo che ho deciso che direzione dare ai miei studi.
Come nascono le tue creazioni?
Ogni mia creazione nasce da un disegno, che sia un abito, una tovaglietta o una tenda. La fase successiva è la creazione del cartamodello al quale segue il taglio della stoffa e infine la confezione.
Mi occupo personalmente di tutto il processo creativo, amo disegnare i bozzetti così come adoro realizzare le rifiniture dei miei lavori; mi piace creare il cartamodello – che è la fase più tecnica di tutto il lavoro- e posizionare le sagome di carta sulla stoffa e immaginare già come sarà un abito o un tessile; mi piace guardare i miei lavori finiti e vedere la felicità sui visi delle persone.
Quali progetti hai per il tuo futuro?
Vorrei far crescere il mio brand e realizzare una linea di abiti o di tessili d’arredo, aprire un laboratorio artigianale per far vedere a tutti ciò che creo.
Non nascondo il desiderio anche di riscrivermi all’università. Prendere una seconda laurea, sempre nell’ambito artistico, è uno dei miei sogni nel cassetto, oppure seguire qualche corso pratico in un’accademia.
Perché hai deciso di far parte del nostro progetto Italian Bohx?
Mi piace essere circondata da persone creative, conoscere artigiani e vedere i loro lavori, oltre che promuovere l’artigianato e sostenerlo. Il mio percorso come artigiana è nato così e questo è un bel modo per continuare a percorrere questa strada. Inoltre mi piacciono le sorprese, credo che uno dei compiti dell’handmade sia quello di sorprendere. Io resto sempre sorpresa quando vedo qualcosa che nasce dalle mani di una persona.
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