Da uno scarabocchio nasce un mito: il furgoncino Volkswagen

Quando si parla di Vintage, a chi non è mai venuto in mente il furgoncino Volkswagen?

Un mito nato nel 1947, da uno scarabocchio su un block notes dell’importatore olandese della Volkswagen Ben Pon, che prese ispirazione da un curioso carrello allestito per il trasporto di materiali pesanti in alcuni stabilimenti in cui era in visita. Sulla base del famoso Maggiolino (unica meccanica prodotta all’epoca dalla Casa), nacque il progetto Typ2 che presentò non pochi problemi progettuali ma, grazie al rafforzamento del telaio e altre modifiche applicate negli anni, il pulmino divenne ben presto il mezzo di trasporto preferito dagli amanti delle gite fuori porta, vuoi per la sua capacità di carico, vuoi per la sua capienza, vuoi per la possibilità di trasportare 8 persone nello stesso abitacolo.

Possedere un furgoncino Volkswagen era all’epoca sinonimo di libertà ed è per questo che divenne simbolo, negli anni Sessanta, del movimento hippie negli Stati Uniti D’America e, ben presto, si diffuse in molti altri Paesi del mondo. Avere un furgoncino Volkswagen significava avere la possibilità di portarsi dietro un’intera casa, con tanto di complementi d’arredo.

L’enorme successo portò quindi la Volkswagen a produrre un gran numero di modelli e allargare sempre più la propria fetta di mercato, attirando l’attenzione di Vip e registi che, a grande richiesta, inserirono il furgoncino come mezzo di trasporto in numerosi film e serie TV. Anche Lego, azienda affermata nella creazione di mattoncini assemblabili, nel 2011 ha creato una riproduzione del furgoncino Volkswagen con tanto di arredamenti in stile rock&roll.

La produzione dell’ultimo modello del furgoncino Volkswagen si è ufficialmente interrotta il 31 dicembre del 2013, dopo una lunga vita, considerando che l’immissione sul mercato avvenne nel lontano 1950.